Marijuana e Paraquat, il bizzarro caso dell'erba contaminata

Inserito in Leggende Metropolitane

Marijuana e ParaquatLa vicenda che sto per raccontarvi è qualcosa che probabilmente pochissime persone del Vecchio Continente hanno sentito. Siamo verso la fine del 1970, tempo in cui la guerra ai narcotici condotta dagli Stati Uniti (e dalle conseguenze ancora sottostimate per quanto riguarda il numero di vittime e i danni collaterali) si stava intensificando, specialmente attraverso l'aggressione chimica delle coltivazioni di papavero e di marijuana sudamericane.

In particolare, il Messico era uno degli obiettivi principali. Dal Messico provenivano circa 3.000 tonnellate di marijuana ogni anno, senza contare che il Paese era un passaggio obbligato per il transito di stupefacenti diretti verso in Nord America.

Nel 1975, quindi, gli Stati Uniti investirono circa 21 milioni di dollari per l'acquisto di elicotteri Bell 212s e 206s, e attaccare direttamente le coltivazioni di papavero e di marijuana messicane attraverso un serie di agenti chimici. Per l'oppio si utilizzava un acido noto come 2.4-D, per la marijuana un agente chimico chiamato paraquat. Ed è proprio dall'utilizzo del paraquat che inizia la nostra storia.

Il paraquat (al tempo noto in Messico come "machete liquido") è un erbicida attualmente utilizzato su scala globale, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, e probabilmente uno dei più sfruttati per la lotta contro piante verdi infestanti. La sua sintesi risale al 1882, ma fu solo nel 1955 che si iniziò a sfruttarlo come erbicida.
Il paraquat non uccide selettivamente e svolge il suo lavoro in modo molto veloce, anche se diventa parzialmente inattivo una volta toccato il suolo. Agisce inizialmente inibendo la fotosintesi delle piante, ma per fare questo ha bisogno dell'esposizione al sole per circa tre giorni.

I contadini messicani elaborarono in fretta una strategia per combattere l'erbicida: raccogliere tutte le piante di marijuana il giorno stesso dell'irrorazione, per evitare che un intero raccolto andasse distrutto.
Le piante appena raccolte risultavano normali dal punto di vista visivo e olfattivo, cosa che consentiva di venderle come marijuana incontaminata.

Ecco che la marijuana al paraquat entra nel mercato nord-americano, che al tempo contava su oltre 13 milioni di consumatori regolari. Su 63 campioni di marijuana confiscati nei pressi del confine messicano, il National Institute of Drug Abuse rilevò contaminazioni da paraquat in quasi il 25% dei carichi confiscati, anche se in altre analisi la percentuale risultò maggiore o minore.
Questo portò la Health, Education and Welfare ha pronunciarsi dicendo: "Se un individuo dovesse fumare tre o cinque sigarette alla marijuana contaminate, ogni giorno per diversi mesi, il risultato sarebbe danni irreparabili ai polmoni. C'è anche un rischio di danni polmonari a persone che usano marijuana meno di frequente, o in quantità minori".

Vennero condotti studi sugli effetti della marijuana al paraquat. La United States Environmental Protection Agency stabilì che "gli effetti tossici causati da questo meccanismo [fumare marijuana contaminata da paraquat] sono stati molto rari, o inesistenti. La maggior parte del paraquat che contamina la marijuana è pirolizzato in dipiridile, che è un prodotto della combustione delle foglie stesse, e presenta un piccolo rischio di tossicità". [Link di riferimento]

La stessa United States Environmental Protection Agency sottolineò che, in ogni caso, se ci fossero stati effetti deleteri sull'organismo i consumatori non sarebbero stati così propensi a dichiararlo alle autorità sanitarie, per paura di ripercussioni legali dovute al loro consumo di marijuana.

Ma molti altri vedevano la faccenda più seriamente: i G.D. Searle Laboratories di Skokie, Illinois, riportarono che 39 su 40 campioni i marijuana testati presentavano tracce di paraquat. Tracce che, a detta di molti consumatori, causavano vomito, svenimento e altri spiacevoli effetti collaterali, a breve e lungo termine.

Diversi laboratori chimici americani vennero inondati da richieste di analisi di campioni di marijuana. Quasi un migliaio di telefonate giunsero alla Casa Bianca per lamentarsi del paraquat, dopo che il d.j. Jim Ladd invitò i suoi ascoltatori a protestare. Circa 5.000 campioni di marijuana vennero inviati ai laboratori PharmChem in California, che assunsero 22 nuovi dipendenti per far fronte alle richieste di analisi.

Ma il panico era giustificato? Non è facile rispondere a questa domanda, anche se la risposta, in via precauzionale, dovrebbe essere "si". Se cercate informazioni sulla tossicità del paraquat, scoprirete che risulta essere tossico se ingerito, inalato o a contatto con la pelle. Come qualunque erbicida, dopotutto.

Ma gli studi sugli effetti causati dal fumare paraquat sono, come è facile immaginare, decisamente scarsi, anche se una ricerca condotta da un team del Center for Disease Control nel 1979 stabilì che fumare marijuana al paraquat potrebbe causare danni irreversibili ai polmoni: fumare per un anno 5 spinelli contenenti 1 microgrammo di erbicida ciascuno potrebbe causare fibrosi polmonare. Ma come sottolineò nel 1982 Renate Kimbrough, dottore del team di ricerca del 1979, gli effetti del paraquat fumato sul lungo termine sono ancora parzialmente avvolti nel mistero.

Oggi, a distanza di circa 30 anni, sappiamo di più sul paraquat, anche se ancora non sappiamo esattamente gli effetti derivanti dal fumare marijuana contaminata. Se inalato, il paraquat attacca principalmente i polmoni a distanza di qualche giorno. Gli effetti di una dose orale di grossa entità causano ulcerazioni alla bocca e alla gola, mentre un'assunzione costante di questo erbicida causa danni al sistema respiratorio, allo stomaco, al fegato e all'intestino.

Attenzione a cosa si fuma, quindi. La "war on drugs" è ancora nel pieno del suo svolgimento, e le operazioni anti-droga, spesso poco chiare nei mezzi utilizzati, potrebbero sfruttare ancora oggi pesticidi sviluppati per distruggere le coltivazioni di marijuana.

Govt. Tests for Toxic Paraquat on US Marijuana Supply According to ProCon.org FOIA Request
Nation: Panic over Paraquat
Facts About Paraquat (PDF)
Paraquat and Diquat